Di Joaquín Antúnez
03/07/2022
Tempo di lettura: 1 minuto
Dopo 18 giorni di manifestazioni e blocchi stradali, che hanno comportato una brutale repressione con più di 7 morti e migliaia di feriti, la Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) insieme ad altre federazioni indigene -Feine e Fenocin- e il governo hanno firmato un accordo dopo l’intervento della Conferenza episcopale ecuadoriana. David de la Torre, segretario generale della Conferenza episcopale, ha annunciato pubblicamente alla stampa la firma dell’accordo.
I punti concordati sono stati la riduzione del prezzo del gasolio, dell’Extra e dell’Ecopaís di 15 centesimi di dollaro per gallone, l’abrogazione dello Stato di Eccezione “nella misura in cui si ristabilisca la pace nel territorio ecuadoriano” e la limitazione dell’attività estrattiva nelle aree protette e nei territori ancestrali; nelle aree dichiarate intangibili; nelle zone archeologiche; nelle aree di protezione delle acque; sarà garantita la consultazione libera, preventiva e informata dei comuni, delle comunità, dei popoli e delle nazionalità indigene (CNN, 30/06).
In un video pubblicato sui social network, il presidente della CONAIE, Leónidas Iza, spiega che devono essere “responsabili con il Paese” e firmare l’atto. Nel video, tuttavia, si sente che i presenti si rifiutano di firmarlo perché non include nemmeno la metà delle richieste che hanno motivato le mobilitazioni.
A giugno, il prezzo medio di un gallone di carburante è aumentato di 36 centesimi; dall’inizio della guerra in Ucraina, l’aumento è stato di 2 dollari.
Come è successo nel 2019, la ribellione popolare è ancora una volta soffocata dalle leadership ufficiali dei movimenti di lotta, che sono completamente legate allo Stato e al regime politico. La Conaie è tornata a soccorrere il presidente Lasso, dopo aver superato la richiesta di impeachment presentata in Parlamento dall’opposizione pro-Correa, che ha raccolto 80 dei 92 voti necessari. La debolezza del governo è assoluta.
Il documento firmato sarà presto lettera morta, poiché non ha portato alla soddisfazione di nessuna delle rivendicazioni popolari.
Testo originale: https://politicaobrera.com/7379-ecuador-rebelion-popular-y-pax-social