La recente intervista di Maurizio Landini, rilasciata il 21 Aprile a Repubblica e dal titolo ”Vaccinare non licenziare”, è l’ennesimo raggiro altisonante da parte del segretario della CGIL nei confronti di milioni di lavoratori. Dinanzi ad una crisi economica catastrofica e devastante, questo fedele servitore del padronato, osannato senza meriti da tanti settori della sinistra radicale, dalla FIOM e da organizzazioni politiche centriste pseudo rivoluzionarie, non si è mai posto in questi anni sul terreno della lotta di classe. Una pratica totalmente sconosciuta. In tutti questi anni la burocrazia CGIL, in combutta coi sindacati padronali di CISL e UIL, ha soltanto ed esclusivamente posto in essere una concertazione fallimentare in innumerevoli tavoli negoziali con le parti padronali e governative. Lo stesso segretario della CGIL esprime ancora una volta dalle colonne di Repubblica: il suo sostegno incondizionato (“l’autorevolezza e la competenza del presidente del Consiglio non sono in discussione”) e la sua soddisfazione nei confronti dell’operato del governo Draghi, espressione massima degli interessi degli ambienti finanziari e confindustriali.
Oramai l’ipocrisia e l’opportunismo di questo leader sindacale non ha limiti e continua a non essere minimamente credibile la sua vuota difesa contro i licenziamenti. Chi è stato co-responsabile, insieme all’allora segretaria Camusso, all’eliminazione dell’articolo 18 non può avere diritto ad ergersi a difesa della classe lavoratrice. Chi ha tolto l’unico strumento legale che impediva di fatto ai padroni di licenziare non può fare la morale nei confronti di coloro che licenziano. A maggior ragione queste dichiarazioni dimostrano la debolezza di una burocrazia sindacale incapace di far valere la sua forza organizzativa e la grave colpa di piegarsi alle logiche del capitale. Chi ha tradito continuerà a tradire. Questo è un assioma che da decenni si tramandano generazioni di burocrazie sindacali.
Sempre nell’intervista rilasciata, sono veramente patetici i distinguo di Landini che segnalano errori (si veda il caso del condono fiscale) e preoccupazioni nei confronti del governo ma sappiamo benissimo che non daranno mai seguito ad azioni concrete nella lotta contro i grandi evasori fiscali, rappresentati in primis dal grande capitale industriale e bancario. Ma Landini fa di più! Si toglie i vecchi panni stereotipati e il vecchio frasario del burocrate sindacalista e indossa le nuovi vesti del rinnovato consulente sindacale che dispensa consigli su come raggiungere la pace sociale ed il benessere per le imprese sia in tema di innovazione del comparto industriale che in tema di utilizzo massivo della cassa integrazione ordinaria, i contratti di solidarietà, quelli di espansione. Come sostiene Landini: “queste soluzioni andrebbero incentivate e rese prioritarie”. Peccato che il rampante predicatore della CGIL dimentica di dire che in ognuna di queste soluzioni il lavoratore perde molto più del 20% del proprio salario.
Ieri migliaia di lavoratori Amazon hanno scioperato perché stufi di subire condizioni di lavoro da sfruttamento bestiale. Ecco, Prospettiva Operaia sarà sempre al fianco di chi lotta e mai dalla parte delle burocrazie che concertano accordi al ribasso.