Publichiamo la nostra traduzione dell’articolo di Noberto Malaj su Polìtica Obrera del 02/09/2020 (https://politicaobrera.com/internacionales/2579-emiratos-arabes-israel-acuerdo-nauseabundo)
Marc Owen Jones, professore di studi mediorientali all’Università Hamad bin Khalifa di Doha, in Qatar, ha appena affermato che “l’amore tra Israele ed Emirati Arabi Uniti negoziato da Trump è stata una nauseante trovata pubblicitaria che i media hanno promosso e amplificato obbedienti. Non è un accordo di pace”. Si tratta, soprattutto, di un accordo con il quale Trump condurrà, prima delle elezioni di novembre, la vendita degli F-35 di ultima generazione agli Emirati Arabi Uniti, i quali insieme all’Arabia Saudita li richiedono per ottenere la superiorità aerea assoluta in caso di un confronto militare con l’Iran (Haaretz, 2-9). In questo modo “gli Emirati Arabi Uniti, ambiziosa potenza regionale, sarebbero il primo stato del Medio Oriente, oltre ad Israele, ad acquisire l’F-35, il velivolo da combattimento più avanzato al mondo e difficilmente un simbolo di pace” (idem).
“Forse”, aggiunge il professore, “non c’è metafora migliore per il cosiddetto accordo di ‘pace’ tra Israele e Emirati Arabi Uniti del primo volo da Tel Aviv ad Abu Dhabi. Sui finestrini delle cabine c’era la parola che gli Emirati Arabi Uniti e il governo israeliano volevano che il mondo vedesse, “Pace”, in arabo ed ebraico. Eppure, ironia della sorte, appena un metro più in basso, ma ancora visibile, c’era il nome dell’aereo: Kiryat Gat, una città israeliana precedentemente nota come Al Fallujah. Come hanno sottolineato lo storico (israeliano) Benny Morris e altri, nel 1949 i soldati israeliani picchiarono, molestarono e derubarono la popolazione araba locale finché non fu cacciata. Questo richiamo alla violenza storica, giustapposto a una falsa pretesa di pace, non è un paradosso che coloro che sostengono l’accordo vogliono si veda. Netanyahu e l’emiro degli Emirati Arabi Uniti, noto con l’acronimo MBZ stavano ancora festeggiando, quando già in molti “suggerivano che il ‘trio della pace’ (Trump, Netanyahu, MBZ) venisse insignito del Premio Nobel” (idem). “Forse paradossalmente, tutta la fanfara di una pseudo-pace tra gli Emirati Arabi Uniti e Israele ha distratto il processo dal mondo reale … il rivale regionale degli Emirati Arabi Uniti, il Qatar, era contemporaneamente impegnato a cercare di frenare l’escalation della situazione a Gaza. Lunedì, Hamas e Israele hanno deciso di fermare i bombardamenti transfrontalieri. Dal 6 agosto, gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato le postazioni di Hamas a Gaza, dopo che Hamas ha inviato “bombe a palloncino” (i palloncini incendiari, n.d.t.) e diversi razzi oltre la barriera di confine. Questo paradosso è stato aggravato dal fatto che, mentre i media hanno elogiato il volo di El Al sullo spazio aereo saudita diretto ad Abu Dhabi, alla compagnia di bandiera del Qatar è stato vietato di entrare sia nell’Emirato che nello spazio aereo saudita per un blocco imposto nel 2017. Gli aiuti finanziari del Qatar sono stati una componente importante nella tregua funzionale tra Hamas e Israele dal novembre 2018. Tuttavia, per il suo discorso di pace, gli Emirati Arabi Uniti sono ampiamente considerati l’architetto principale della strategia per isolare il Qatar, proprio per il suo ruolo di facilitatore delle tregue tra Hamas e Israele ”(idem).