ATTACCO INACCETTABILE al diritto di ABORTO delle donne statunitensi

di Rivoluzionaria – Organizzazione delle donne lavoratrici

Le donne americane potrebbero a breve vedersi ancora più limitato l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Cinque membri reazionari della Corte suprema stanno preparando una risoluzione per l’abrogazione della sentenza Roe vs Wade del 1973. Tale sentenza sanciva che il diritto all’aborto rientrava tra i diritti alla privacy garantiti dal 14esimo emendamento della costituzione americana e che lo Stato non poteva vietarlo, poteva solo controllare la finestra temporale in cui le donne potevano effettuare l’interruzione. Con tale sentenza l’aborto divenne praticamente legale in tutto il paese e gli stati più conservatori potevano solo aggirare il divieto di illegalità imponendo pesanti restrizioni economiche e pratiche che lo rendano altamente inaccessibile. E così hanno fatto, praticamente indisturbati, fino ad oggi. Dei 50 stati che appartengono alla federazione degli Stati Uniti d’America ben 28 applicano attualmente delle limitazioni talmente importanti da costituire di fatto un impedimento invalicabile all’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza.

Mappa interattiva del livello di restrizioni imposte da ogni stato per l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Da Planned Parenthood (https://www.plannedparenthoodaction.org/abortion-access-tool/US)

Gli stati di colore rosa scuro e rosso applicano restrizioni al finanziamento statale delle interruzioni volontarie di gravidanza o alla possibilità di vedersi rimborsare le spese sostenute dall’assicurazione sanitaria (che negli USA si paga profumatamente, by the way). Agiscono dunque principalmente sul costo e sull’accessibilità economica. Molti inoltre vietano l’aborto in tutti i casi in cui la vita della gestante non sia in pericolo. Texas e Oklahoma hanno anche imposto una finestra temporale di 6 settimane alla possibilità di interrompere la gravidanza.

Se la Corte suprema dovesse pronunciarsi a favore dell’abrogazione della sentenza Roe vs Wade, in almeno 13 stati l’aborto tornerebbe ad essere illegale a causa delle “leggi dormienti” che la sentenza del ‘73 aveva messo in ibernazione e a causa dell’influenza della religione e della destra che domina il panorama politico di quei paesi. Inoltre, ogni stato avrebbe la possibilità di decidere per sé e questo potrebbe portare allo sviluppo di nuove minacce in paesi dove al momento non esistono restrizioni proibitive all’interruzione volontaria di gravidanza.

La minaccia al diritto all’aborto delle donne americane rappresenta una minaccia per tutti. Con la recessione che avanza, l’inflazione che aumenta, e lo spauracchio di una nuova guerra mondiale alle porte, questo è solo il primo passo contro le libertà democratiche e contro la classe operaia. Siamo pronte a costruire un’organizzazione delle donne lavoratrici a livello internazionale che lotti per l’emancipazione delle donne che non può realizzarsi nella società attuale.  La conquista dei diritti formali per le donne è stata accompagnata da un aumento della disuguaglianza sociale, della discriminazione sociale e della miseria sociale dell’immensa maggioranza del mondo femminile; solo una minoranza di donne è progredita socialmente attraverso la cooptazione di grandi aziende nei loro consigli di amministrazione. Il resto di noi elemosina un lavoro che non permette di arrivare alla fine del mese o è schiava nelle fabbriche tessili dell’India o del Pakistan, tanto per fare un esempio. Proponiamo la presa del potere da parte delle donne lavoratrici, attraverso la lotta di classe della classe operaia.

Chiamiamo all’unità, al rispetto, alla collaborazione, alla fraternità e alla condivisione dei sacrifici degli uomini e delle donne della classe operaia, in una lotta per l’abolizione dello sfruttamento sociale, della violenza di classe e delle guerre.

Invitiamo la classe lavoratrice a sostenere le lotte per le richieste delle donne e il diritto all’aborto, e a trasformare queste lotte in una ribellione del popolo intero. Solo il lavoratore che combatte fianco a fianco con le donne, per la causa delle donne, può rivendicare una coscienza di classe.

In USA così come nel resto del mondo abbiamo la necessità di un’organizzazione socialista delle donne lavoratrici e di un partito politico indipendente del proletariato

  • Per il diritto all’aborto legale, sicuro e gratuito. Per un’educazione socialista, che è l’unica che offre una prospettiva umana alle relazioni di coppia
  • Per la separazione della Chiesa e delle istituzioni religiose dallo Stato, e per la confisca delle immense proprietà del Vaticano e delle chiese di tutto il mondo
  • Per il ritiro delle istituzioni religiose musulmane dalla vita politica, dal sistema legale in generale, dall’istruzione e dalle interferenze nella vita delle donne; sulla base della laicità proletaria, spiegando ai lavoratori che le divisioni religiose e settarie mettono i lavoratori gli contro gli altri e che servono lo scopo del nostro nemico di classe comune, i capitalisti.
  • Per l’unità di azione internazionale dei movimenti delle donne in lotta

Per i partiti operai rivoluzionari e per una internazionale operaia e socialista

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