Anche noi siamo oggi in piazza al fianco del Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze e tutti i lavoratori delle maggiori vertenze in lotta a livello nazionale per la manifestazione Insorgiamo!
La profonda e irreversibile crisi del capitalismo ci ha portato prima a una pandemia, che continua a mietere vittime coperta dal velo di una “nuova normalità”, ed ora a una #guerra mondiale non dichiarata, il più grande attacco dell’imperialismo mondiale contro il proletariato internazionale, a cui l’Italia sta partecipando attivamente con l’invio di armi e sanzioni economiche. Il conflitto in #Ucraina sta generando forti rischi sulla tenuta e sulla sostenibilità dei bilanci degli Stati occidentali sempre più indebitati. La ricetta dei padroni e dei loro governanti rimane sempre la stessa: far pagare i costi di queste crisi sulle classi sociali più deboli e più sfruttate. L’aumento galoppante dell’#inflazione col conseguente rialzo dei prezzi delle materie prime sta erodendo pesantemente il potere d’acquisto dei salari di milioni di lavoratori e lavoratrici che rimangono appesi al palo dalla mancanza di aumenti salariali significativi tali da poter compensare questi rialzi.
In questo scenario, l’Italia si prepara alla #guerra. Il governo Draghi, col consenso unanime di Letta, Conte, Salvini e Meloni, si appresta ad approvare l’aumento delle spese militari per il 2% del PIL, allineandosi alle richieste della NATO. Ne deriveranno automaticamente forti #tagli alla spesa sociale per scuola, sanità, assistenza, trasporti. Inoltre, in tema di difesa ambientale, le dichiarazioni dell’ex governatore della BCE sulla possibilità di trivellare le coste adriatiche o riconsiderare un ritorno al carbone gettano la maschera di questi fantomatici difensori di una “riconversione ecologica e sostenibile”. Le vere riconversioni che conoscono sono le iniezioni di capitali nei portafogli dei grandi gruppi industriali.
L’esperienza della vertenza dei Lavoratori Gkn Firenze insegna che una #lotta determinata, condotta da un Collettivo di fabbrica che ha esercitato forme di democrazia operaia, può essere di esempio per le lotte di tantissime aziende in crisi. Ma la vittoria è ancora lontana e non potrà arrivare su una singola vertenza. Per questo motivo oggi, al fianco degli operai GKN, siamo qui a rilanciare e incitare la #convergenza delle lotte per un cambiamento dei rapporti di forza nel paese e per un protagonismo della classe operaia e delle masse nelle piazze e nei luoghi di lavoro contro ricatti e licenziamenti e contro la guerra imperialista.
COSTRUIAMO UN FRONTE UNICO DI LOTTA INDIPENDENTE DELLA CLASSE LAVORATRICE CONTRO L’UNITà NAZIONALE DELLA BORGHESIA!
Rivendichiamo:
SALARIO MINIMO per tutti i lavoratori e le lavoratrici di 1500 euro netti;
SCALA MOBILE DELLE ORE DI LAVORO, ossia la redistribuzione di tutto il lavoro che c’è tra tutta la forza lavoro per affrontare la disoccupazione; riduzione della giornata e della settimana lavorativa a parità di salario a non più di 6 ore giornaliere e 30 ore settimanali
ABOLIZIONE DELLA LEGGE FORNERO e ritorno al sistema retributivo, ossia finanziato dalla fiscalità generale, con pensioni pari all’80% dell’ultimo salario e non inferiori a 1300 euro al mese
ABOLIZIONE DEL JOBS ACT e di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, trasformazione dei contratti precari in contratti a tempo pieno e indeterminato
BLOCCO DELLE PROCEDURE DI CHIUSURA E LICENZIAMENTO: quando la classe padronale non cede nei sui suoi intenti di ricattare e affamare le famiglie operaie, occorre espropriarla e porre le fabbriche sotto il controllo dei lavoratori, delle lavoratrici e dei comitati di fabbrica
CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA!
CONTRO LA NATO!
CONTRO PUTIN!
CONTRO L’IMPERIALISMO MONDIALE.
NO all’invio di armi e di soldati.
NO alle politiche di riarmo.