L’attacco FASCISTA alla sede CGIL va RESPINTO CON FORZA!
Le manifestazioni No Green Pass, da cui è scaturito l’assalto alla sede di Corso Italia, rivendicano il diritto di non vaccinarsi durante una pandemia in corso, un diritto incompatibile con la sicurezza sul lavoro e con la salute pubblica. Una rivendicazione antioperaia e piccolo borghese, terreno fertile per i topi di fogna fascisti, ma su cui inciampano anche lavoratori e lavoratrici vittime di una cattiva informazione e orfani di una politica che sia vera manifestazione dei loro interessi, di un percorso di lotta che li accomuni. La loro presenza non scalfisce il carattere reazionario della piazza dalla quale è venuto un attacco mediatico da destra a tutto il mondo del mondo del lavoro e del sindacato (potevano attaccare Confindustria ma non l’hanno fatto).
Sebbene non ci troviamo di fronte al pericolo di un ritorno del fascismo per come si è realizzato nelle sue forme storiche, è del tutto evidente che sono aumentati gli episodi di squadrismo e di violenza che hanno una chiara e indiscutibile matrice fascista. È di lunedì scorso, infatti, la notizia della Dreamland di Prato, dove lavoratori e lavoratrici che lottavano per abbassare l’orario di lavoro da 12 a 8 ore hanno subito un violento attacco squadrista, che ha provocato cinque feriti di cui uno grave, sotto gli occhi “distratti” delle forze dell’ordine. Ben venga quindi la costruzione di un muro e di una difesa ‘legale’ contro fascisti e attacchi squadristi che contempli anche lo scioglimento ex lege di Forza Nuova, ma non ci si può limitare a questo volgendo lo sguardo altrove rispetto al contesto che stiamo vivendo. È necessario organizzare fin da subito l’auto-difesa operaia ad ogni picchetto, ad ogni presidio, ad ogni corteo.
È innegabile, infatti, che ci troviamo di fronte a un clima di forte tensione sociale, aggravato da un anno e mezzo di pandemia che ha lasciato nel mondo più di 4 milioni di morti e un aumento della disoccupazione e della precarietà. La crisi sanitaria è stata la manifestazione più spietata a cui abbiamo assistito finora della più grande crisi economica e sistemica che il capitalismo abbia mai vissuto dalla sua nascita, e di cui non si vede la fine. La crisi economica ha colpito la democrazia borghese e anche il sindacato concertativo, ridimensionando ogni margine di trattativa e mettendone in discussione agli occhi di molti anche l’utilità.
Fuori ci sono licenziamenti, morti sul lavoro, una crescita dell’inflazione e dei prezzi che sta cancellando gli aumenti salariali degli ultimi CCNL. Noi lavoratori e lavoratrici siamo continuamente sotto attacco.
Ma per fare sparire tutto ciò non basta chiudere gli occhi e ripetere compulsivamente il mantra della pace sociale e dell’unità nazionale come fanno politici, industriali e anche i nostri segretari sindacali. Non basta, e non si deve, riporre illusioni nella concertazione. Ed è per questo che riteniamo che lavoratori e lavoratrici debbano intraprendere un percorso indipendente, che stimoli il confronto, la lotta e la coscienza e che metta al centro i loro reali interessi senza abbandonarli ai tavoli con Confindustria, padroni e padroncini vari!
Lottiamo insieme per un percorso indipendente di lavoratori e lavoratrici, dentro e fuori la CGIL, dentro e fuori i luoghi di lavoro!
Battiamoci per un ritorno al vero protagonismo della classe lavoratrice!
Rispondiamo agli attacchi di governo, padroni e fascisti con la costruzione dello SCIOPERO GENERALE!