COMUNICATO STAMPA DEL PARTIDO OBRERO REVOLUCIONARIO (Chile)

Del Partido Obrero revolucionario, POR (Chile)

Sono iniziate le proteste contro la quarantena della fame del governo di fronte alla pandemia di Covid-19. Nel comune di El Bosque, nella RM (Regione Metropolitana di Santiago del Cile, n.d.t.), ci sono stati forti scontri tra almeno un centinaio di cittadini che sono usciti a chiedere cibo per le loro famiglie, e le FF.EE de Carabineros [1] e i soldati del FACh [2], che si sono scagliati contro la popolazione con tutto il loro arsenale.

L’importanza di questa giornata di protesta a El Bosque sta nel fatto che potrebbe benissimo essere la punta di lancia di un’ondata di manifestazioni contro il governo e potrebbe svilupparsi in una seconda ribellione popolare (come abbiamo già accennato in altri documenti, è proprio dietro l’angolo), mentre la violenza del suo sviluppo riflette uno stato d’animo esplosivo tra le masse, che accumula rabbia per gli eccessi commessi dal governo e dai capitalisti.

Il comune è in quarantena da quasi un mese e non ha ricevuto alcun aiuto dal governo, mentre i casi di Covid-19 continuano a crescere. I livelli di disoccupazione sono enormi e lo è anche la crisi ospedaliera, dato che ci sono molti anziani nel comune e un’altra percentuale vive di lavoro nero. Il governo, da parte sua, ha promesso ai municipi la somma di almeno 100 milioni di dollari per affrontare la crisi sanitaria e alimentare, in breve, la quarantena nei comuni. L’aiuto non ha mai raggiunto nessuno di loro e El Bosque non fa eccezione. Il suo sindaco, Sadi Melo, ha indicato che “la crisi sanitaria sta mettendo a nudo la povertà nei nostri comuni. La crisi sociale comincia a svegliarsi come conseguenza della crisi sanitaria. Vorrei chiedere al governo che per piacere (nostro corsivo) rispetti gli impegni che prende. Si diceva che avrebbero stanziato fondi per cento milioni di dollari disponibili gratuitamente per l’acquisto di alimenti o di elementi sanitari, ma queste risorse non sono ancora arrivate”.

La giornata ha acuito la situazione politica a tal punto che quasi tutte le autorità hanno cercato di contenere la situazione. Alla richiesta del sindaco al governo si unisce l’appello del governatore di Santiago che chiede alla gente di avere pazienza mentre arrivano gli aiuti alimentari. Bene. Il paniere dei prezzi, prima di tutto, è una presa in giro. Questo “cavallo di battaglia” governativo è composto da farina, verdure, pasta, olio, sapone, shampoo e dentifricio, la cui composizione e quantità non è sufficiente a soddisfare le esigenze di base di una famiglia.

Una cittadina dice: “Ho una famiglia in lista che ha un bambino di due anni che non ha niente da mangiare. Questo è quello che sta succedendo qui.” Ci sono, quindi, almeno 50 famiglie che non hanno nulla, nemmeno da mangiare, e che sono costrette a fare un confino che lo Stato non garantisce.

Le donne e gli uomini dell’Arma dei Carabinieri e i soldati dell’Aeronautica Militare che stavano reprimendo la popolazione devono capire che, sia per l’efficacia della nostra propaganda che per la forza degli eventi, prima o poi dovranno fare fuoco da qui contro gli sfruttatori. Nel frattempo, il popolo li combatterà eroicamente come è stato fatto oggi.

D’altra parte, i tentativi del governo e dei suoi amici di contenerli saranno insufficienti: questa volta è la vita delle masse, e la richiesta delle organizzazioni sociali – molte delle quali sono organizzate sotto lo slogan “solo il popolo aiuta il popolo” – è in vigore; tuttavia, quell’aiuto si esaurirà in ogni momento in vista dei livelli di miseria a cui si trascina la barbarie capitalista che si sta acuendo sempre più nelle popolazioni. In questo senso, le organizzazioni popolari devono chiedere al governo di finanziare le mense per i poveri e le mense per i poveri sotto il controllo delle stesse organizzazioni, ed esigere un lavoro concreto per l’esercito di disoccupati che questa crisi ha scatenato.

Cacciamo le milizie del paese se non si mettono a disposizione della classe operaia e non si uniscono alla sua lotta. Per un salario minimo per l’intera classe operaia di 500.000 dollari e lo stesso sussidio per i pensionati e i disoccupati. Per un paniere dei prezzi che comprenda almeno 100.000 dollari di alimenti deperibili al mese per le sole famiglie. Ora è il momento di prendere una posizione: Cacciamo via Piñera e il suo governo! Per un’Assemblea Costituente libera e sovrana come ponte verso il governo della classe operaia.

[1] Forze speciali dei carabinieri cileni, occupate soprattutto nella repressione delle manifestazioni.

[2] Fuerza Aérea de Chile. Militari dell’aeronautica cilena.

 

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