A preparar la huelga general! Prepariamo lo sciopero generale!

Questo è il comunicato dei compagni cileni del Partito Obrero Revolucionario in vista del prossimo sciopero generale dell’8 e 9 marzo.

Il governo Piñera – in conformità con il capitale mondiale in bancarotta – ha promosso un “pacchetto” di misure con un contenuto profondamente antioperaio per proteggere i profitti dei padroni: l'”agenda sociale” e l'”agenda repressiva”. In tutti i Paesi del mondo e del continente – dai tentativi di destra a quelli “bolivariani” – la crisi mondiale è pagata dai lavoratori con tagli e repressione: con l’attacco diretto alle nostre condizioni di vita e ai nostri salari.

Contrariamente a quanto abbaiano il governo e i capitalisti, è chiaro che la crisi abbia colpito già duramente dall’inizio: aumento dei costi, lavori ultraprecari, disoccupazione, licenziamenti massicci, pensioni e salari da fame, sovra indebitamento, giovani e anziani in completo abbandono, ecc. La Ribellione popolare del 18 ottobre ha rivelato solo la natura catastrofica della crisi, ricorrendo alla “violenza” strumentalizzata dalla borghesia per criminalizzare e ritenere le masse responsabili delle contraddizioni di un sistema in completo disordine. Il fallimento della democrazia borghese, delle sue istituzioni, dei suoi partiti, dei suoi programmi e dei suoi referenti, è altrettanto profondo, ed è per questo che la borghesia ha cercato con tutti i mezzi di salvaguardare la proprietà privata, il potere dello Stato e il suo accumulo di ricchezza. La burocrazia sindacale e statale, operando come agenti della borghesia nel cuore del movimento operaio, ha stipulato accordi ingannevoli e tavoli di negoziazione con il governo assassino, tavoli che abbandona momentaneamente per poi riprendere in seguito. Ha anche tergiversato a destra e sinistra per non essere scavalcata dalla sua base. Tutto questo per salvare il regime pinochetista e per arginare la lotta indipendente della classe operaia.

In Cile, il processo rivoluzionario che si è aperto con le giornate di ottobre ha messo sotto scacco il modello e l’intera eredità della dittatura. Il movimento di massa minaccia di travolgere la burocrazia, il governo e di tracciare la strada per la conquista di tutte le sue rivendicazioni rimandate. Piñera, gli uomini d’affari e la burocrazia (PCFA), gli unici difensori della miseria sociale generata dalla dittatura, stanno cercando di smobilitare la classe operaia, le donne e i giovani attraverso la trappola costituente. Per questo motivo, il patto per la pace sociale tra l’opposizione ufficiale – il cui scopo è quello di liquidare l’iniziativa indipendente degli sfruttati – cerca disperatamente di coprire la profonda crisi di potere all’interno della borghesia e di impedire alla classe operaia di prendere quel posto con i suoi metodi di lotta tanto nuovi quanto storici.

Tuttavia, le masse percepiscono l’inganno costitutivo perché hanno impresso nella loro memoria un recente passato di scontro tra rivoluzione e controrivoluzione: il colpo di stato, la dittatura e una “transizione democratica” che ha rafforzato e salvato i principali pilastri dell’accumulazione capitalistica lasciati da Pinochet. Per questo motivo, il governo e l’opposizione hanno serrato i ranghi per far cadere il popolo nella trappola della costituente e per calmare la frustrazione e il malcontento contro decenni di legalità e di eccessi borghesi. La repressione brutale ha imposto questa sottomissione, rendendosi conto che l’unica via d’uscita concreta per la borghesia per salvaguardare i propri privilegi è quella dei proiettili e della morte.

In questo quadro, l’Assemblea Costituente che le masse chiedono ha uno scopo di potere, non uno scopo istituzionale, costituzionale. Lo slogan dell’assemblea costituente non parte da un piano astratto, ma si basa sulla premessa che devono andarsene via tutti: Piñera, il Parlamento e i partiti tradizionali che sostengono il regime. Questa è la condizione vitale per avviare qualsiasi alternativa costituita sui principi dell’indipendenza di classe e con una prospettiva di potere per soddisfare le richieste più sentite delle masse.

Di fronte a questa situazione, è essenziale mantenere una mobilitazione attiva nelle strade, la partecipazione alle assemblee popolari e il rafforzamento del lavoro sul campo, in modo che, attraverso l’organizzazione popolare, si possa promuovere una grande Assemblea Costituente dei lavoratori e del popolo con i propri rappresentanti.

Il compito immediato è di preparare unite e uniti lo Sciopero generale contro il governo. Dobbiamo neutralizzare l’apparato statale e paralizzare il settore produttivo; organizzare i nostri sindacati, concentrarci sulle assemblee del nostro popolo e portare avanti la creazione di cordoni di lotta per opporsi allo Stato e alla burocrazia con le nostre richieste, i nostri meccanismi e i nostri metodi. È anche un compito urgente organizzare il partito, il Partito Operaio delle lavoratrici e dei lavoratori, con l’obiettivo di costruire il programma e la strategia vincente.

L’8 e il 9 marzo tutte e tutti a rafforzare il grande sciopero generale, per mandare via tutti; per cacciare Piñera e per la fine di tutte le tracce della dittatura; per un’assemblea costituente indipendente dei lavoratori e del popolo; per la conquista di tutte le rivendicazioni; per un Partito Operaio che organizzi il prossimo governo dei lavoratori; e affinché la crisi la paghino i capitalisti.

PER UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE LIBERA, SOVRANA, DEI LAVORATORI E DEL POPOLO!

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