Il boia Erdogan scatena la criminale offensiva militare anti-curda in Siria col beneplacito dell’imperialismo USA e della comunità internazionale!

È iniziata la criminale offensiva del bonapartista regime turco di Recep Tayyip Erdogan contro il Rojava e la popolazione curda in Siria.

A proposito dell’imminente pericolo che correva l’indomito popolo curdo in quei territori, qualche mese descrivemmo lo stato generale della situazione in cui versa la regione siriana ed il popolo curdo, nell’’articolo Lo stato della guerra civile siriana: nuovi echi di guerra si prospettano all’orizzonte, dove, nello specifico, dicevamo, che: “Un’offensiva militare turca potrebbe materializzarsi nuovamente (si ricordi l’attacco nella regione di Afrin del 2018) nel prossimo periodo, al fine di distogliere l’attenzione delle masse dalla forte sconfitta elettorale di Erdogan avvenuta alle scorse elezioni locali di fine marzo, le quali hanno segnato una débâcle per il partito di governo dell’AKP a vantaggio dell’opposizione”. Dopo le elezioni di marzo la fiducia nel regime turco è continuata a calare sia con nuove sconfitte elettorali (Municipio di Istanbul) che sulla scia di una crisi economica che attanaglia il capitalismo turco (la lira turca è continuamente soggetta a crolli borsistici) nel quadro generale della bancarotta capitalista mondiale. Erdogan crede di poter rilanciare la propria immagine e le sorti del regime dell’AKP con questa operazione militare genocida contro i curdi siriani che si collega strettamente alla storica condizione di oppressione dei curdi in Turchia. Si tratta degli stessi curdi siriani che il mondo intero ha ammirato per la loro eroica vittoria contro l’ISIS. Come ringraziamento, l’occidente intero ora scarica quel fiero popolo, lasciandolo nelle mani del boia Erdogan.

Se non ci trovassimo di fronte ad una situazione estremamente drammatica, ci sarebbe da ridere sentendo le dichiarazioni con i quali i capi di Stato chiedono al governo turco moderazione nel massacro. La parte peggiore in questo rivoltante scenario è ricoperta dall’imperialismo USA, il cui ritiro delle truppe da quei territori ha costituito il tappeto rosso disteso davanti ai piedi degli scarponi dei militari turchi. La storia si ripete: l’imperialismo yankee, gli USA, non ha mai motivazioni umanitarie quando decide di intervenire in qualsiasi scenario mondiale, non lo fa mai in sostegno di quei popoli ma piuttosto dei propri interessi politici ed economici. Alla causa curda, l’amministrazione statunitense è completamente indifferente.

Allo stesso modo non bisogna esimersi dalla critica alla politica delle borghesie nazionali curde, che costringono il proletariato curdo e le numerose etnie a pagare il caro prezzo di alleanze coi governi imperialisti. Certamente nelle tragiche condizioni in cui si trova il popolo curdo è necessario accettare in certi frangenti “aiuti” militari dalle borghesie occidentali ma per evitare che si trasformino in alleanze fallimentari per le sorti della stessa lotta curda, occorre che il proletariato curdo prenda l’iniziativa e faccia affidamento sulla sua forza e la sua autorganizzazione. La borghesia e la piccola borghesia curda, recentemente convertitesi alla nefasta e impossibile strategia del confederalismo democratico, nel rinunciare alla rivendicazione storica del popolo curdo- uno stato curdo nel territorio del Kurdistan- difendono la loro collocazione nella società capitalista e nel Medioriente degli accordi di Sykes-Picott. Solo la rivoluzione socialista può difendere le giuste ragioni del popolo curdo.

È necessario mettere in campo tutta la solidarietà proletaria rivoluzionaria internazionale contro le azioni criminali di questi boia del capitalismo! Occorre mobilitare non solo il proletariato mediorientale ma anche quello europeo e degli altri paesi nel mondo in difesa del Rojava attraverso una lotta comune che ponga al centro del dibattito la complicità dei rispettivi governi occidentali in questa costante escalation del conflitto nella regione siriana.

Facciamo appello alla massima partecipazione per tutte le iniziative che si stanno mettendo e che saranno messe in campo nelle varie città italiane in solidarietà e a sostegno del popolo curdo e dei suoi combattenti in Siria.

E come Prospettiva Operaia rivendichiamo:

  • La fine immediata dei bombardamenti e il ritiro immediato dell’esercito turco dal Rojava e da tutta la regione siriana.
  • Il pieno appoggio alla resistenza curda, in Siria come in Turchia, senza dimenticare i Curdi di Iraq e Iran, per il diritto all’autodeterminazione del popolo curdo.
  • La cacciata degli imperialismi occidentali e della Nato da tutto il Medioriente e la distruzione dello stato sionista.
  • Federazione socialista di liberi popoli del Medioriente, a partire da quello curdo e palestinese.

Prospettiva Operaia

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