All’aristocrazia finanziaria può costare caro rimettere le briglie alla piccola borghesia sovranista !

Di Nanni Solinas Ruju

 

E’ durata poco l’illusione di Salvini e di Di Maio ! Questi “rivoluzionari” erano convinti di poter realizzare la propria utopia reazionaria e che, quelli che loro chiamano “poteri forti”, li avrebbero lasciati fare, in quanto, “democraticamente” eletti. La decisione di Mattarella li ha sconcertati. Salvini ha detto che andrà a Roma, se non verrà comunicata la data delle nuove elezioni. Può darsi che faccia la sfilata con le bandierine, ma tutto finirà lì ! Daranno il via ad azioni xenofobe per sfogarsi. Il grande capitale europeo, attraverso Mattarella, ha ribadito la consegna storica per la piccola borghesia: rimanete sotto tutela accettando, la pauperizzazione e la proletarizzazione.

La democrazia plebiscitaria, referendaria, da Internet Cafè dei 5Stelle si è squagliata di fronte al diktat di Mattarella su Savona (costui quando ha visto che stava creando problemi al suo mondo, ha dichiarato la sua fedeltà all’UE). A nessuno di questi “rivoluzionari” passa per la testa di mobilitare i loro elettori per far ingoiare a Mattarella il suo diktat. Né Salvini, né Di Maio hanno una visione scientifica della bancarotta del capitalismo. Pure loro sono un prodotto dell’ideologia del “trentennio glorioso”; nessuno di questi riesce a concepire la catastrofe in cui ci precipita la bancarotta del capitalismo. Da qui, viene il loro linguaggio da bar dello sport, le loro concezioni economiche da “mercato rionale”. Gli eventi che seguiranno, mostreranno alle masse illuse da Lega e 5Stelle, che i capi di queste organizzazione sanno solo abbaiare.

Il punto però non è questo, è che, in questa manovra politica, Mattarella, l’uomo del grande capitale, ha come cane da guardia la CGIL di S. Camusso. Per bocca della stessa segretaria, la CGIL ha ammesso che i suoi iscritti hanno aggiunto ai voti alla Lega quelli per i 5Stelle. La CGIL è molto lontana, da quanto Lenin scriveva nel 1898 sul sindacato, che è una scuola di guerra, ma poi aggiungeva, che la scuola di guerra non è la guerra.

La responsabilità del disorientamento elettorale della classe operaia è della burocrazia collaborazionista. Il suo tradimento permanente e l’assenza di un partito operaio sperimentato e disciplinato hanno favorito la penetrazione dell’utopia sovranista di Lega e 5Stelle. Ma non è un’influenza destinata a durare. Fra i capi sovranisti e le masse illuse si aprirà una crisi. Dobbiamo saper cogliere questo momento per spiegare il significato di ciò che disse Grillo alcuni anni fa: “ci devono ringraziare perché noi siamo l’ultimo argine ai fucili”. Grillo chiedeva ai “poteri forti” il premio per la manipolazione parlamentarista delle masse (nel momento cruciale il comico si è defilato). Non molto diverso da Tsipras e Varoufakis che pensavano di trattare col direttorio di Bruxelles, facendo leva sul loro presunto controllo del movimento operaio greco.

Agli operai che hanno votato 5Stelle e Lega e che iniziano a disprezzare i suoi capi perché hanno capitolato davanti al presidente del grande capitale e della Nato, dobbiamo dire:

  • i vostri capi vogliono fare le cose a metà: invece di fare investimenti in deficit, fate come noi comunisti: aboliamo il debito pubblico e confischiamo subito beni e titoli dei grandi azionisti del sistema bancario e industriale, con queste risorse si fanno gli investimenti e si elimina la disoccupazione;
  • hanno chiesto il reddito di cittadinanza illudendo che ve lo avrebbero concesso; noi comunisti ci battiamo per unire i disoccupati nella rivendicazione del salario ai disoccupati di mille euro al mese non legato a nessun “lavoro sociale” o proposta di lavoro. È una rivendicazione che può essere ottenuta se i disoccupati si organizzeranno in modo centralizzato in tutto il territorio dello stato. Senza un euro si è costretti ad accettare di tutto, con mille euro puoi resistere e organizzarti per ottenere di più;
  • hanno scritto e poi cancellato la rottura con i trattati europei; noi comunisti diciamo sulla questione: il grande capitale europeo cercherà di boicottare un governo operaio rivoluzionario nell’UE che vuole stracciare i trattati dell’UE – per tagliargli le mani il governo operaio nazionalizzerà banche e grande industria e ricorrerà all’armamento generale del popolo per difendere le masse e se stesso.

 


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