Oggi, in occasione della provocazione di Trump con l’apertura dell’ambasciata USA a Gerusalemme in presenza del macellaio Netanyahu, i palestinesi si sono radunati, come fanno da settimane, per rivendicare il diritto al ritorno dei profughi nella propria terra e la liberazione dall’oppressione sionista. L’esercito di occupazione dello stato sionista ha ucciso circa 50 persone e ferito 2000. Condanniamo fermamente questo massacro, che si aggiunge a quelli compiuti nelle scorse settimane e in questi ottanta anni di vita dello stato sionista. Il contesto in cui avviene questo massacro è quello di un’aggressione dell’imperialismo USA e dei suoi viscidi alleati regionali (Israele e Arabia Saudita) contro la Siria e l’Iran. I piani imperialisti in Medioriente vanno sconfitti su scala regionale e internazionale. Chiamiamo il movimento operaio mondiale a mobilitarsi contro questo massacro e rivendicare:
– il diritto al ritorno dei profughi
– la distruzione rivoluzionaria dello stato sionista e la costruzione di un unico stato laico e plurinazionale sul territorio storico della Palestina, dal fiume Giordano al mare.
-Per una federazione socialista del Medioriente.
Redazione “Prospettiva Operaia”