Ancora una volta l’imperialismo sta usando il pretesto delle accuse sull’uso di armi chimiche da parte dell’esercito siriano a Douma, vicino a Damasco, per cambiare l’equilibrio delle forze sul terreno nella guerra siriana. L’azione militare è già stata avviata dall’Israele sionista, sia di propria iniziativa sia in seguito a un precedente accordo con l’amministrazione degli Stati Uniti.
L’attacco imperialista alla Siria deve essere fermato. Non solo questi piani di guerra sono ingiustificati per quanto riguarda la situazione in Siria, ma creano anche un grave pericolo, minacciando una guerra che si estende ben oltre la già devastata Siria e il Medio Oriente.
L’uso di armi chimiche non può essere perdonato. Tuttavia, le prove fornite per affermare che è stata utilizzata dall’esercito siriano sono fragili e i precedenti storici sono chiari sul fatto che gli Stati Uniti hanno costantemente fatto ricorso a menzogne spudorate al fine di creare pretesti per ricorrere all’azione militare.
Le fonti che per prime hanno sostenuto che un attacco chimico è stato organizzato dalla Siria il 7 aprile sono tutte istituzioni finanziate dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Il fatto che i funzionari americani, incluso il Segretario alla Difesa James Mattis, avevano già iniziato a parlare del possibile uso da parte della Siria di armi chimiche prima dell’attacco, è già di per sé motivo di sospetto. Anche Theresa May, il primo ministro britannico Tory, la stessa persona che di recente ha orchestrato la campagna di isteria anti-russa sul caso del tentato omicidio per avvelenamento di un ex doppio agente russo insieme a sua figlia, ha espresso pubblicamente il suo disaccordo con il guerrafondaio di Trump e dei suoi “bei missili intelligenti” non solo per la Siria, ma anche per la Russia, dicendo che “non ci sono prove concrete”.
A tutto ciò si aggiunge il miserabile primato dell’imperialismo USA nel mentire al mondo per raggiungere i suoi obiettivi militari. Non è necessario tornare a incidenti come il famigerato complotto del Golfo di Tonchino che è servito come pretesto per l’escalation decisiva della guerra del Vietnam negli anni ’60. La scena abominevole della presentazione del Segretario di Stato statunitense Colin Powell al Consiglio di sicurezza dell’ONU alla vigilia della guerra all’Iraq all’inizio del 2003, durante la quale gli Stati Uniti stanchi di dimostrare al resto del mondo che Saddam Hussein disponeva di ampie scorte di armi di distruzione di massa, è molto più rilevante. È risaputo che diversi mesi dopo l’occupazione, lo stesso campo imperialista ha ammesso che non c’erano tali scorte!
Più recentemente, nell’agosto del 2013 c’era un’altra accusa sull’uso di armi chimiche nella Ghouta orientale. La coalizione imperialista ha frenato Israele all’ultimo momento da un piano per bombardare. C’erano diversi fattori in gioco, ma quello decisivo è stato rivelato dal giornalista statunitense vincitore del Premio Pulitzer Seymour Hersh alcuni mesi dopo. Sulla base delle prove ottenute dalla US Defense Intelligence Agency, Hersh ha dichiarato che “il gas utilizzato non corrispondeva ai lotti noti nell’arsenale delle armi chimiche dell’esercito siriano” e che l’attacco lo si sarebbe dovuto attribuire molto più correttamente al Fronte Al Nusra, la sezione siriana di Al Qaeda.
La CIA ha costantemente riferito che non ci sono prove dell’uso siriano di armi chimiche. Seri interrogativi sono stati sollevati di nuovo dalle fonti statunitensi in relazione a l’incidente di Khan Sheikhoun, dello scorso aprile, curiosamente proprio un anno fa, in cui Trump aveva fatto bombardare una base militare siriana dall’aeronautica militare americana. Alla luce di tutto ciò, la storia delle armi chimiche non può essere presa sul serio fino a ulteriori indagini. È un dato di fatto che ci sono tutte le ragioni per cui l’alleanza imperialista-sionista farebbe disperatamente qualsiasi cosa per cambiare l’equilibrio delle forze sul campo. Dopo aver conquistato Aleppo e aver espulso le forze dell’opposizione, l’esercito siriano appoggiato dalla Russia ha recentemente fatto una seria incursione nei sobborghi ribelli di Damasco. Così il campo imperialista è pronto a fermare questa avanzata dell’esercito siriano.
Gli imperialisti non puntano solo alla Siria. Dietro a tutto questo c’è l’intenzione di portare ad un nuovo livello la politica decennale dell’imperialismo di accerchiamento e isolamento di Russia e Cina, al fine di portare la restaurazione del capitalismo in questi due potenti paesi sino alla sua logica conclusione ri-colonizzandoli.
Chiamiamo il movimento operaio internazionale, i comunisti e i socialisti di tutto il mondo e in particolare nella regione, e tutte le forze antimperialiste a mobilitarsi per fermare l’alleanza imperialista- sionista. Questo deve essere fatto senza alcun sostegno politico al regime brutale e reazionario di Assad. Lo scopo di questa mobilitazione da parte della classe operaia e delle forze popolari deve essere quello di cacciare via l’imperialismo dal Medio Oriente.
Chiediamo ai popoli di tutti i paesi arabi e agli altri popoli del Medio Oriente, turchi, curdi, iraniani e altri, di unirsi contro gli imperialisti e i sionisti, e i regimi reazionari nella regione, per andare verso la costruzione di una Federazione socialista del Medio Oriente.
Centro Socialista Balcanico Christian Rakovsky e RedMed